Lo Studio Legale Tenaglia da anni si occupa di diritto dei trasporti avente ad oggetto in particolare le merci da un luogo a un altro. Materia dal notevole impatto economico e sociale perché permette lo scambio dei beni materiali e che, proprio per questo soggiace a rigide norme che insieme formano il diritto dei trasporti che stabilisce quando finisce la responsabilità del mittente (e/o committente) e quando inizia la responsabilità del vettore.
Il problema centrale del trasporto, sia di cose sia di persone, concerne la responsabilità del vettore in caso di inadempimento.
Per il trasporto di cose, il codice civile pone una regola generale per cui il “vettore è responsabile della perdita e dell’avaria delle cose consegnategli per il trasporto, dal momento in cui le riceve a quello in cui le consegna al destinatario, se non prova che la perdita o l’avaria è derivata da caso fortuito, dalla natura o dai vizi delle cose stesse o del loro imballaggio, o dal fatto del mittente o da quello del destinatario”.
La stessa norma precisa che, se il vettore accetta le cose da trasportare senza le c.d. riserve si presume che le stesse non presentino vizi apparenti d’imballaggio. Tale responsabilità, detta ex recepto, è in linea di principio gravosa, poiché, una volta che sia accertata la perdita o l’avaria, addossa sul vettore l’onere della prova della causa esonerativa.
Nel diritto dei trasporti la responsabilità del vettore si avvicina molto alla responsabilità oggettiva.
Si ritiene, invece, che tali norme non si applichino al trasporto di cortesia come l’autostop. Il trasporto di cortesia non va confuso con il trasporto gratuito dove può sempre esserci un interesse del vettore, seppure non economico, valido a creare un vincolo giuridico; nel trasporto di cortesia, invece, manca anche tale interesse. Il caso di scuola di trasporto a titolo gratuito è quello che il titolare di un centro commerciale organizza per trasferire le persone dalla stazione dei treni al centro commerciale: i trasportati non pagano nulla ma il titolare ha interesse a far arrivare i potenziali clienti al proprio negozio. Invece, il “passaggio” che si offre a chi fa l’autostop configura trasporto di cortesia.