Delitti contro il Patrimonio

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A partire dagli anni ’90, la criminalità predatoria era fortemente diminuita, ma negli anni 2000 e soprattutto negli anni che hanno coinciso con la crisi economica, si è assistito ad una inversione di tendenza che ha visto fortemente aumentare i furti in abitazione, gli scippi, i borseggi, le rapine in abitazione, i furti nei negozi, in sostanza la criminalità predatoria.

I furti in abitazione, raddoppiati in 10 anni, sono ora stabili ma lontani dalla situazione precedente gli anni 2000. Anche le rapine nel 2014 si sono stabilizzate, mentre i borseggi continuano il lieve aumento sebbene a ritmo decrescente rispetto agli anni precedenti.

L’aumento dei furti in abitazione coinvolge tutte le regioni, ma più significativamente il Nord, che riporta una lieve crescita anche tra il 2013 e il 2014, ripartizione in cui, fatta eccezione per la Valle d’Aosta, tutte le regioni hanno visto raddoppiare i tassi delle vittime per questo reato (fonte ISTAT  Rapporto Benessere equo e sostenibile in Italia 2015).

I reati contro il patrimonio costituiscono uno dei settori più importanti della parte speciale del codice penale, soprattutto perché, sul piano della prassi sono quelli statisticamente più frequenti.

Il codice distingue due macrocategorie di delitti contro il patrimonio: quelli commessi “mediante violenza alle cose o alle persone” e quelli realizzati “mediante frode”. Tale ripartizione, tuttavia, non può dirsi del tutto fedele dal momento in cui vi sono fattispecie criminose prive dei requisiti della violenza (ad esempio il furto) o della frode (ad esempio la ricettazione).

E’ la dottrina ad articolare meglio le differenze che caratterizzano i diversi delitti contro il patrimonio distinguendo tra: delitti di aggressione unilaterale (furto, furto in abitazione, furto con strappo, appropriazione indebita, rapina, danneggiamento ecc.); delitti di cooperazione con la vittima (estorsione, sequestro di persona a scopo estorsivo, truffa, usura ecc.); delitti di circolazione e reimpiego di cose o capitali illeciti (ricettazione, riciclaggio ecc.) ed altre fattispecie residue.

L’oggetto giuridico tutelato è il patrimonio che, secondo l’ordinamento giuridico è costituito dal complesso dei diritti e dei rapporti giuridici di contenuto patrimoniale facenti capo ad una persona.

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